Sunday 2 October 2011

Domenica

Oggi ci siamo alzati con calma, senza dover correre su e giù dal sesto piano alla sala ristorante per la colazione come quando c'è scuola.


Avevamo appuntamento col driver alle 11:30 per andare alla Messa di mezzogiorno in inglese nella Basilica di San Tommaso.  Dice la tradizione che qui a Chennai San Tommaso è morto, ucciso da una freccia mentre difendeva la fede cristiana. Sulle reliquie del santo, la punta di freccia e un po' di sabbia su cui era colato il suo sangue, è stata costruita questa basilica, una delle tre al mondo, insieme a San Pietro a Roma e Santiago a Compostela, ad essere state edificate sulle reliquie di uno dei dodici apostoli.



La chiesa era piena, la temperatura rovente. La Messa è iniziata con canti coinvolgenti, un coro moderno, accompagnato da tastiere, chitarre elettriche e batteria, musiche trascinanti: sembrava di essere in un musical solo che nessuno ballava, erano tutti molto composti e, diversamente da noi, sembravano abituati alla cosa. La colonna sonora si è mantenuta sullo stesso stile per tutta la messa. Il volume dei microfoni era da stadio: essendo in un luogo chiuso a me è sembrato eccessivo e addirittura non riuscivo a capire molto di quello che diceva il prete, che oltretutto sembrava urlare nel microfono con gli amplificatori al massimo. Forse tengono il volume così alto perché ci sono molti rumori di sottofondo da superare: i soliti immancabili clacson, la moltitudine di ronzanti ventilatori che smuovono l'aria bollente (non c'è aria condizionata in chiesa), i fedeli fuori dalla chiesa.


Dopo ci siamo fatti portare nel quartiere di Mylapore, dove per strada c'era una quantità di venditori di bamboline di ceramica e terracotta dipinta tipiche di una festa di questo periodo. Abbiamo girovagato un po', comprato dei cappellini perché il sole delle 13 era implacabile, comprato una statuina di legno lavorato a mano di Ganesh da tenere in albergo, sperando che ci faccia trovare casa in fretta e dei frutti di ceramica da "donargli" insieme all'immancabile catenella di fiori di gelsomino.


Forse ci stiamo già integrando...è stata una domenica "ecumenica" e multireligiosa, senza far torto a nessuno!

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