Tuesday 24 April 2012

Anna Centenary Library

Ieri era la giornata mondiale del libro, così ho deciso di tornare alla Anna Centenary Library, orgoglio chennaita. Acclamata come la più grande biblioteca dell'Asia, è stata al centro dell'attenzione nell'autunno scorso quando la neo eletta primo ministro del Tamil Nadu, Jaylalita, ha dichiarato che l'avrebbe chiusa e convertita in un ospedale per bambini. Dal che si deduce che, in quanto a dichiarazioni di intenti peregrine, in India se la cavano almeno come Berlusconi!
L'edificio è imponente, 9 piani predisposti a contenere fino a un milione e duecento mila libri (ora ce ne sono circa 700 mila), costato un patrimonio e battezzato come un precedente primo ministro (che forse stava antipatico alla suddetta Jaylalita!). Persino Hillary Clinton, quando è stata qui qualche anno fa, si è detta colpita e vi ha tenuto un discorso di 42 (sic, gli indiani sono precisissimi) minuti.
La prima volta ero entrata per curiosità a fare un giro. Non pensavo di tornarci perché, udite udite, non danno libri in prestito; solo consultazione in loco.
Ma ieri ero in cerca di informazioni, per cui mi sono armata di blocco appunti e laptop e sono partita.

Thursday 12 April 2012

Allarme tsunami!

Qui a Chennai non ci facciamo mancare niente: ieri c'è stato anche l'allarme tsunami.
Carlo mi ha chiamato dall'ufficio due minuti dopo che il driver era partito per andare a recuperare i ragazzi a scuola per dirmi che ci sarei dovuta andare anch'io. Per sicurezza, infatti, facevano ritrovare tutte le famiglie sul "suolo americano" della scuola. 
Effettivamente la nostra casa è a 100 metri dal mare, così anche se sia BBC che CNN dicevano che lo tsunami era altamente improbabile, mi toccava andare. 
Come se non bastasse, i cellulari funzionavano a singhiozzo, l'unico con cui riuscivo a stare in contatto era Jacopo, così ho chiesto a lui di chiamare il driver e dirgli di tornare a prendermi.

Sunday 8 April 2012

Singapore, oh Singapore!


The Sems a Marina Bay
Per lo Spring Break siamo andati a Singapore. Banale. lo so. Ma il mio scopo non era lo shopping, se non per le cose introvabili qui (ora, finalmente, ho un planisfero!).
Avevo voglia di ordine e pulizia, di camminare.
Effettivamente se fossi arrivata a Singapore da Milano sono certa che la mia impressione sarebbe stata di tutt'altra natura. Un'esagerazione di mall che neanche ad essere miliardari si potrebbero godere, una pletora di ristoranti che neanche ad essere bocche difficili potrebbero sorprendere.
Questa, invece, è la lista di quello che mi è piaciuto di Singapore arrivandoci da Chennai.