Wednesday 9 November 2011

Acqua alta

Ho letto le notizie dei disastri provocati dall'acqua in Italia. Anche qui a guardarsi intorno non c'è da stare allegri. In questi giorni i monsoni stanno concedendo una pausa, ma quando piove la situazione è sempre estrema. Si tratta di temporali simili ai nostri di piena estate, con tuoni e fulmini e rovesci abbondantissimi concentrati in breve tempo: magari piove fortissimo per un'ora, poi smette per tre o quattro ore, poi piove ancora.
Mi sono fatta l'idea che il problema vero, però, non siano la frequenza o l'intensità della pioggia, ma piuttosto l'assoluta assenza di drenaggio e scarico dalle strade. 



Come avevo già raccontato, qui i marciapiedi sono pochi, la strada carrozzabile sconfina nel negozio o nella casa (più spesso nella baracca), quasi sempre bordeggia di spazzatura. Scoli e drenaggio non sono proprio presi in considerazione, quindi l'abbondanza d'acqua trasforma la carreggiata in fiumi. O laghi, quando, come spesso accade, la qualità dell'asfalto non è sufficientemente buona da reggere gli afflussi d'acqua e quindi si formano buche e voragini che si riempiono che è un piacere. Le autorità cercano di tamponare approfittando delle pause della pioggia per riempire le buche con mattoni frantumati e calcestruzzi, nella migliore delle ipotesi con ghiaia, che però al ritorno dell'acqua vengono trascinati via ripristinando la situazione iniziale. Questo senza che il traffico proverbiale di Chennai diminuisca, anzi. Le moto si ingolfano, gli autobus si fermano in mezzo alla strada, la gente scende e prosegue a piedi, con l'acqua alle caviglie. 
Noi guadiamo la città a bordo della Toyota aziendale col nostro fido autista. Alcuni vanno in bici, lui stesso per venire a lavorare usa la moto: dice che non può smettere di accelerare, altrimenti il motore si ferma o comunque deve mettere giù i piedi, a mollo.





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