Saturday 14 January 2012

In giro con mamma

C'è voluto qualche giorno per ambientarsi e riabituarsi all'India. 
La prima notte siamo stati buttati giù dai letti alle 5 del mattino dai canti sfrenati del tempio Hindu qui vicino, amplificati, come sempre, a tutto volume. 


Abbiamo appreso che sono cominciate le celebrazioni per il Pongal, capodanno dei Tamil che si celebra tra oggi e martedì, scandite da questi canti alle 5 del mattino e della sera a partire da un mese prima della festa. 
Un ottimo benvenuto per tutti noi, mamma e gatto inclusi!
Dopo qualche giorno utilizzato per riprendere contatto con la piacevole realtà indiana, sono andata in giro con mamma.
La nostra prima meta è stata la Theosophical Society, fondata alla fine dell'Ottocento da una coppia di occidentali, che è costituita da un parco lussureggiante e abbastanza ben tenuto che racchiude edifici di diverse fedi religiose, una biblioteca e un centro studi sulle filosofie e le religioni del mondo. Interessante vedere le antiche iscrizioni realizzate su foglie di palma e alcuni libri sacri in miniatura, ma anche semplicemente passeggiare nel verde, ora che la temperatura lo consente.
Poi ci siamo fatte accompagnare al tempio di Kapaleeswalar nel quartiere di Mylapore (cioè "città del pavone").
Va detto che ci accompagnava un driver sostitutivo, un omone dalla statura imponente che indossava la candida divisa dell'AVIS. Quando siamo arrivate al tempio piovigginava, così il nostro chaperon è sceso dalla macchina, ci ha munite di un ombrello rosso sgargiante con la scritta AVIS che campeggiava su ogni falda, e ci ha scortato fino all'ingresso del tempio. Immaginatevi la scena: due donne occidentali con ombrello (nessun altro lo aveva), per di più vistoso, precedute dall'uomo alto vestito di bianco. Tanto valeva scriversi in fronte "turiste da spennare"! La popolazione delle sedicenti "guide" che affolla l'ingresso del tempio si è diretta su di noi come mosche al miele!
Uno in particolare ci si è appiccicato e ci ha imposto le sue spiegazioni (informazioni che, peraltro, avremmo potuto apprendere semplicemente leggendo il testo all'ingresso), sottolineando che noi, non essendo indù, non potevamo accedere al sancta sanctorum mentre lui sì. Ahimé! 
Alla fine del giro ho dovuto mercanteggiare duramente sul prezzo che chiedeva, abbiamo recuperato le scarpe, che si tolgono per entrare, pagando qualche altra rupia, e siamo tornate in libertà!

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