Wednesday 18 January 2012

La sparacorvi

Domenica siamo andati a visitare il bel sito dell'UNESCO Mammallapuram, a un paio d'ore a sud di Chennai. Lo  Shore Temple, riemerso dopo lo tsunami che ha colpito queste coste nel 2004, ha la particolarità di essere un tempio "bifronte": da un lato onora Vishnu, dall'altro Shiva
Ma gli imponenti elefanti della "Discesa al Gange", scolpiti praticamente a grandezza naturale in un monolite, sono la parte del sito che preferisco. 

Ancora oggi gli abitanti di questa zona del Tamil Nadu sono noti come abilissimi scalpellini e sono molti gli artigiani che hanno studiato quest'arte antica e che creano opere, per lo più a tema sacro, che adornano templi e giardini privati.
La visita è stata piacevole anche grazie alle temperature di questo periodo, che sono gradevolissime: caldo senz'afa, fresco ventilato all'ombra.
Unico neo della giornata è stata la pausa pranzo. 
Qui non devono essere ancora abituati ai turisti stranieri, o per lo meno non mostrano di volerli allettare con attenzioni particolari: intanto il biglietto d'ingresso, che per gli indiani è di 10 rupie, per gli stranieri è di 250 rupie (forse noi italiani avremmo qualcosa da imparare!). Poi non è prevista alcuna forma di rinfresco/cibaria che esuli dalla stretta (e speziata!) tradizione dell'India del Sud.
Così ci siamo accomodati, per così dire, in un ristorante all'aperto a un tavolo coperto da una tovaglia di plastica che non aveva mai visto altra acqua se non quella dei monsoni dal primo giorno in cui fu stesa. Non parliamo delle sedie, in origine presumibilmente bianche.
Abbiamo ordinato due o tre piatti diversi, implorando mild, no spices, una bottiglia d'acqua e due di aranciata (rigorosamente senza bicchieri). Ci hanno servito portando dei piatti sui quali era appoggiato un foglio di carta tipo quella da forno, sul quale stava il cibo - questo semplificava la pulizia finale: il foglio con gli avanzi veniva buttato e il piatto riutilizzato. Ci hanno persino dato posate di plastica (qui di solito si mangia con le mani).
L'attrazione della giornata è stata l' "assistente alla sala". Una signora di una certa età che si aggirava tra i tavoli per portar via i piatti vuoti. Ma non solo: era armata di una fionda con la quale sparava ai corvi che volteggiavano sui piatti dei clienti o che sostavano troppo a lungo sui rami in prossimità dei tavoli. Come se fosse la cosa più normale del mondo, la "nonnina" ogni tanto prendeva la mira e pum!


  

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