Thursday 29 September 2011

Le strade di Chennai.

Mai più lamentarsi del traffico caotico di Milano, dei parcheggi in seconda fila o dei marciapiedi occupati! Qui i marciapiedi sono proprio pochi e quelli che ci sono sono alquanto sconnessi e cosparsi di tutto un po'. 



Chennai è famosa per il suo traffico, ma per descrivere l'esperienza è necessario paragonarlo ad una corsa in autoscontri. Esiste la segnaletica, le corsie sono definite dalle linee bianche, ma non sono tenute in grande considerazione: quasi tutte le auto viaggiano a cavallo della linea di mezzarìa e si supera indistintamente da destra e da sinistra. Dopo un po', se non fosse che l'autista sta seduto a destra, ci si dimentica che le auto circolano a sinistra perché in realtà viaggiano ovunque! Eppure gli incidenti sono relativamente pochi, le macchine si sfiorano magari a un centimetro ma non si toccano!


Poi ci sono i clacson. Avete presente sulle strade tortuose di montagna, quando si suona per segnalare il proprio arrivo? Ecco, il principio qui è lo stesso: l'auto che arriva alle spalle di un'altra suona per avvisare della propria presenza, non come da noi quando si vuole che quello davanti si sposti. Allo stesso modo suonano moto, tuc (taxi che somigliano ai nostri Ape, ma coperti), autobus. Considerando che in città ci sono più di 7 milioni di abitanti e che veicoli ce ne devono essere altrettanti, immaginatevi il concerto!


Stamattina c'è stata la prima pioggia monsonica, e le strade sono diventate fiumi in piena: senza canali di scolo o drenaggio, al passaggio delle auto si sollevano onde tsunamiche (con grande giubilo dei ragazzi)!


La nota positiva di tutto questo? Non devo guidare! Ci hanno affidato a un valente autista, il mio sogno di sempre visto che detesto guidare. Ma lui merita un post a parte!

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