Tuesday 27 September 2011

Cercar casa

Siamo arrivati due settimane fa: per certi versi sembrano mesi, per altri nanosecondi.


Siamo ancora in albergo: la ricerca della casa si è da subito dimostrata un compito complesso, per lo meno per le nostre abitudini. La prima persona con cui ho parlato a tre o quattro giorni dall'arrivo, una signora che alloggia presso il nostro albergo e che ha una bimba alla scuola americana, mi ha detto di essere in hotel da sei settimane, proprio perché trovare casa richiede tempo. 



Non è che noi siamo particolarmente esigenti. È che bisogna controllare una serie di cose cui non siamo abituati, per esempio un generatore efficiente perché qui ci sono cali di tensione della rete elettrica cittadina diverse volte al giorno, e non si può stare senza frigorifero o aria condizionata viste le temperature che si raggiungono (mediamente 35 gradi con umidità superiore al 50%). Oppure il sistema di pompaggio dell'acqua. Quella per uso sanitario sta nei gavoni e viene pompata nelle tubature. Quella potabile, almeno per noi stranieri che non siamo ancora acclimatati (cioè anche per chi è qui da due o tre anni!) si compra in bottiglia o nelle taniche rotonde che si montano sugli erogatori. 


Così può succedere che la casa ideale, col giusto numero di camere, lo spazio per stipare valigie e bauli, vano doccia separato dal resto del bagno in modo da non inondare tutto (anche questo un optional per stranieri, da queste parti), venga scartata perché il generatore è vecchio e inaffidabile e il proprietario non è disponibile a sostituirlo. E la ricerca prosegue, il tempo passa. 


Forse la prima lezione è proprio questa: qui il tempo non sembra essere un problema. Col tempo e con pazienza tutto si trova, tutto si riesce a fare. Magari saranno mesi e non nanosecondi (tempi da "milanesi"), si tratta solo di aspettare.

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